I prodotti da forno bruciacchiati sono sicuri?
Pubblicato da Carla Iorio · 26 Febbraio 2023
La
risposta a questa domanda è si’, e per poterlo dire dobbiamo andare ad
approfondire l’effetto di una sostanza chimica , l’ acrilammide , che si forma naturalmente
nei prodotti alimentari contenenti amido. E’ durante la normale cottura ad alte
temperature di questi prodotti come frittura, cottura al forno e alla griglia e
anche lavorazioni industriali a più di 120° con scarsa umidità che si forma
l’acrilammide. Si forma per lo più a partire da zuccheri e amminoacidi ( principalmente un aminoacido chiamato asparagina) che sono
naturalmente presenti in molti cibi. Il processo chimico che causa ciò è noto
come “reazione
di Maillard” e conferisce al cibo quel tipico aspetto di “abbrustolito”.

Nel
giugno 2015 l’EFSA
ha emanato parere scientifico dopo aver
condotto un’accurata
valutazione dei rischi per la salute pubblica connessi all’ acrilammide presente negli alimenti e ha
concluso:
1. L’acrilammide presente negli alimenti puo’ essere rischioso
per la salute.
2. È un rischio reale perché legato al consumo di cibi
che normalmente e quotidianamente utilizziamo e il rischio è più alto nei
bambini, in base al peso corporeo.
3. I prodotti più a rischio sono i fritti a base di
patate, il caffè, i biscotti, i creckers, il pane croccante e morbido.
4. Ingredienti, condizioni di conservazione e temperatura di lavorazione influenzano la
formazione di acrilammide negli alimenti.

La
scelta del metodo di cottura a casa può influire i livelli di acrilammide. Una
volta ingerito, l’acrilammide
viene assorbito dal tratto gastrointestinale, distribuito a tutti gli organi e
metabolizzato ( la glicidammide è uno dei metaboliti dell’acrilammide ).
I
risultati di studi effettuati sull’uomo
forniscono prove limitate e discordanti di un maggior rischio di sviluppare il
cancro ( al rene, all’ endometrio
e alle ovaie ) in associazione con l’esposizione
alimentare all’ acrilammide
però
acrilammide
e glicidammide sono genotossiche (
danneggiano il DNA) e quindi sono potenzialmente cancerogene.
Gli
esperti dell'EFSA hanno stimato l’intervallo
di dosaggio entro il quale è probabile che l’acrilammide causi una lieve ma misurabile effetto
neoplastico che è di 0,17mg/kg pc/giorno ( ma di altri potenziali effetti neurologici,
sullo sviluppo pre e postnatale e sul sistema riproduttivo maschile è di 0,43
mg/kg pc/giorno ).
Gli
esperti dell'EFSA hanno concluso che, per questi effetti, gli attuali livelli
di esposizione alimentare non sono preoccupanti per la salute, anche se per i
bambini e i bambini piccoli con elevata esposizione alimentare il discorso
cambia e al fine di ridurre il rischio raccomandiamo una dieta varia ed
equilibrata e cotture casalinghe che portino ad un colore ambrato ma non bruciacchiato
gli alimenti amidacei.